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Il mercato secondario

Il mercato secondario è il mercato “di seconda mano” dei certificati. I prodotti sono già stati emessi e hanno un valore di riferimento - la loro valorizzazione - che varierà nel tempo, principalmente in base al prezzo dell’asset sottostante.
Il mercato secondario

Il mercato secondario è il mercato “di seconda mano” dei certificati. I prodotti sono già stati emessi e hanno un valore di riferimento - la loro valorizzazione - che varierà nel tempo, principalmente in base al prezzo dell’asset sottostante.

🕰 I diversi mercati

Il mercato primario corrisponde ad un periodo di sottoscrizione durante il quale gli investitori acquistano il prodotto direttamente tramite la loro rete di promotori finanziari / private bankers. Durante questo periodo il prodotto non è ancora stato listato ma le condizioni definitive sono già fissate. Questa fase è nota come periodo di sottoscrizione. Durante questo periodo cambiano solo le condizioni di “upfront”, in base a come si muove il sottostante, la volatilità, i tassi, i dividendi, etc., nonostante lo strike non sia ancora stato fissato. Terminato il periodo di sottoscrizione il prodotto è sul mercato secondario.

📉 La sensibilità della valorizzazione

Sul mercato secondario i prodotti strutturati hanno quindi un valore di mercato. Questo corrisponde al prezzo di acquisto o di rivendita di un prodotto sul mercato secondario. I certificati sono la combinazione di obbligazioni e opzioni. Queste due componenti influenzano diversamente la valorizzazione del prodotto.

La componente obbligazionaria sarà sensibile alle variazioni dei tassi di interesse. Se salgono, il suo valore scende.

Le opzioni - che sono strumenti finanziari derivati ​​- sono sensibili a diversi parametri chiamati “greche”. Si tratta di nozioni che derivano dalla matematica finanziaria e dai modelli di pricing delle opzioni. Riflettono l’impatto della variazione di uno specifico parametro sulla loro valorizzazione :

  • Delta: l'evoluzione del prezzo in funzione del valore del sottostante;
  • Gamma: l'evoluzione del delta - gamma è la derivata seconda del delta e corrisponde quindi alla velocità di cambiamento di quest'ultimo;
  • Theta: l'evoluzione del prezzo in relazione al tempo;
  • Rhô: l'evoluzione del prezzo in base ai tassi di interesse;
  • Vega: l'evoluzione del prezzo in relazione alla volatilità del sottostante;
  • Epsilon: l'evoluzione del prezzo in relazione ai dividendi.

💡 Una fonte di opportunità

Il mercato secondario è una fonte di opportunità per gli investitori. Se il sottostante ha registrato una performance positiva dal lancio del prodotto, è possibile che la sua valorizzazione sia superiore al 100%, perché anche le probabilità di un rendimento positivo sono più elevate. L’investitore si assume quindi meno rischi. Nel caso contrario, se il sottostante è sceso, il mercato secondario potrebbe essere sinonimo di buoni affari. Non bisogna però dimenticare che la percentuale di incremento deve essere maggiore di quella di diminuzione per ritornare al livello iniziale: ad esempio, quando un sottostante è sceso del 50% rispetto al suo livello iniziale, dovrà aumentare del 100% per tornare a quel livello.

La maggior parte dei prodotti acquistati sul mercato secondario vengono rivenduti prima della loro scadenza, per ragioni opportunistiche legate alla fluttuazione della loro valorizzazione. Il mercato secondario resta riservato agli investitori informati: i prezzi si muovono molto rapidamente.

🤝 L’acquisto e la vendita

Sul mercato secondario il prodotto può essere rivenduto in qualsiasi momento. Il prezzo al quale l'emittente si impegna a riacquistare il prodotto da un investitore che lo ha in portafoglio è il prezzo di acquisto - o BID - ed il prezzo al quale offre di venderlo ad un investitore interessato è il prezzo di offerta - ASK. Sui prezzi di acquisto e di vendita presenti nella documentazione contrattuale - Final Terms o Term Sheet - è solitamente previsto uno spread pari all'1%, esclusi eventi eccezionali, tra BID ed ASK : alcuni emittenti possono decidere di ridurlo. Questo spread consente all'emittente di avere un margine sulla transazione.

A differenza di altre asset classes, non è necessario trovare un acquirente per vendere il tuo certificato e viceversa. È l'emittente che funge da controparte - chiamato dealer - e garantisce la liquidità del prodotto. Il trader acquista o vende di conseguenza i diversi strumenti che compongono il prodotto.

💰 Il Margine

Si ricorda che i costi legati ai prodotti strutturati sono direttamente integrati nell’investimento iniziale ed influiscono sulle condizioni del prodotto (rendimento, protezione, scadenza, etc.). Il margine - upfront - non viene aggiunto al valore del prodotto al momento dell'emissione.

Nei prodotti listati direttamente sul mercato secondario, per evitare un brusco calo della valorizzazione, il margine viene ammortizzato linearmente nel tempo, generalmente fino alla prima data di rimborso anticipato. In caso di forte rialzo dei mercati o per evitare il rischio che un cliente abbandoni il prodotto troppo rapidamente, i costi possono essere ammortizzati più rapidamente per evitare che l'emittente subisca una perdita sull'upfront.

🤓 In conclusione

Sul mercato secondario i certificati hanno quindi una valorizzazione corrente - o un mark to market - che corrisponde al prezzo di acquisto o di vendita del prodotto da parte dell’emittente. Il mercato secondario è una fonte di opportunità per gli investitori, che richiede tuttavia esperienza: i prezzi cambiano molto rapidamente.

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